Fotodrenaggio transdermico (FDT)

Oggi sappiamo che tra i protagonisti della complessità della fisiologia umana i microscopici sistemi di comunicazione cellulare svolgono un ruolo fondamentale: sono loro i veri regolatori di tutto l’organismo, ed è proprio a questo livello che dobbiamo agire.

Stimolando una risposta biologica nei tessuti per mezzo di radiazioni luminose non ionizzanti a bassa intensità siamo così in grado di sfruttare la capacità delle cellule di captare ed interagire con i segnali luminosi.

Gli effetti terapeutici vengono amplificati con l’associazione di stimoli molecolari indotti dall’utilizzo di cocktail antiaging ricchi di sostanze biostimolanti (acido jaluronico, TGFBeta, aminoacidi….).

Inestetismi che si possono curare con il fotodrenaggio transdermico (FDT)

Cellulite

Ritenzione idrica

Come funziona il  fotodrenaggio transdermico (FDT)

Le strumentazioni mediche a LED (Light Emitting Diodes) sfruttano proprio la capacità delle cellule di percepire la direzione e la frequenza dei messaggi luminosi al punto da formulare con i loro sistemi biologici di riconoscimento quello che è stato definito il “codice della luce”.
La comunicazione si basa così sulle caratteristiche cliniche di chi è pronto a ricevere l’informazione luminosa e sulla serie di tutti quei parametri fisici sopra citati: la lunghezza d’onda, la frequenza dei picchi tra le diverse onde, l’intensità di energia, fattori legati al tempo di trattamento e di intervallo tra gli impulsi luminosi.
Codici diversi determinano in questo modo effetti biologici diversi: cambiamenti di sintesi della matrice extracellulare e agli effetti locali sui componenti del sistema immunitario, vascolare e nervoso riportati in letteratura.

La veicolazione dei prodotti è resa possibile dall’utilizzo di una strumentazione elettromedicale di dermoelettroporazione (FDA approvata) .

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