L’invecchiamento estetico è dovuto anche alla perdita della componente adiposa del sottocute.
Col passare degli anni alcune componenti grasse, fondamentali per la armonia e le corrette proporzioni tra i diversi segmenti del viso e del corpo (mani e seno tra tutti), tendono ad impoverirsi oppure si spostano per scivolamento (la forza di gravità sposta sempre verso il basso!) lungo setti fibrosi.
Il metabolismo, poi, “ si imballa” con gli anni e le cellule tutte rallentano le loro funzioni vitali.
Questo inevitabile processo è individuale e soggetto a molteplici influenze. Ambientali e non.
Se vogliamo mantenere uno stato di corretta attivazione cellulare dobbiamo mettere a disposizione del nostro patrimonio cellulare tutte le sostanze nutrienti necessarie alla sintesi dei loro costituenti.
Questo, tuttavia, non è sempre sufficiente: le cellule necessitano anche dei cosiddetti “messaggeri” che, fluttuando agiscono su interruttori specifici, ne stimolano le funzioni, l’accrescimento e la differenziazione.
I messaggeri appartengono a diverse classi di proteine e sono comunemente chiamati Fattori di crescita ( in inglese Grow factors).
Esistono diverse famiglie di Grow factors e ciascuna di esse ha delle specifiche cellule bersaglio e recettori (FGF, EGF, IGF, VEGF…). Tutti diminuiscono con l’età: ecco perchè è fondamentale poterne ripristinare la giusta concentrazione.
In special modo il fattore di crescita IGF1 ha attività insulino-simili e promuove l’arricchimento cellulare, in special modo della cellula del grasso.
L’insulina, lo sappiamo tutti, è un ormone che permette alle cellule di catturare lo zucchero presente nel sangue e trasformarlo in energia utile.
Il razionale della biostimolazione con IGF1 parte proprio dal concetto che questo messaggero è una “ chiave” per aprire le cellule.
E in quest’ottica il bersaglio risultano essere le cellule adipose del sottocute;: stimolando l’apertura di specifici canali di membrana nelle cellule del grasso, favorisce l’ingresso di acidi grassi contribuendo in maniera sostanziale all’incremento di volume delle stesse.
Affinchè l’insulina possa svolgere appieno il suo compito è necessario che in circolo ci siano zuccheri e grassi : ecco il perchè della soluzione glucosata nel preparato e della richiesta di far bere alla pz almeno due ore prima del trattamento un bel bicchiere di latte o di fare un minipasto .
Il trattamento può essere eseguito nelle zone ipotrofiche che magari hanno risentito di un dimagramento repentino, in particolar modo:
- viso
- collo
- decolletè
- mani
- interno braccia, cosce
- glutei
- seno
L’IGF1 può influenzare anche il funzionamento dei fibroblasti con effetti che vanno dall’inibizione delle collagenasi ( gli enzimi che degradano il collagene) allo stimolo vero e proprio della neocollagenogenesi con aumento della produzione di acido ialuronico e condroitina solfato.
- migliora l’elasticità cutanea
- aumenta l’idratazione e la luminosità della pelle
- contrasta i segni del crono e del fotoinvecchiamento
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